Nasce cosi un accordo tra Governo Italiano (precedente governo Berlusconi) e sindaco di Vicenza (Hullweck), il tutto deciso in segreto tra le due parti. Solo a maggio del 2006 verrà resa pubblica la decisione facendo cosi nascere in risposta sei comitati contrari al progetto. Da qui in poi un inarrestabile susseguirsi di manifestazioni e proteste che si protrae ancora oggi. Purtroppo non posso rimanere neutrale alla faccenda ma non voglio neanche insistere sulle ragioni dei movimenti NO DAL MOLIN che condivido; in questo post mi limiterò a riportare una lettera scritta dal commissario Costa all ex ministro della difesa Arturo Parisi che invita ad evitare una seria valutazione di impatto ambientale del progetto:
“Caro Ministro, Caro Arturo, è giunto il momento di prendere decisioni definitive circa il progetto di ampliamento dell’insediamento militare americano all’aeroporto Dal Molin di Vicenza. Sono decisioni che si possono prendere oggi sfruttando le premesse poste in questi mesi di lavoro del Commissario (e che sono amministrativamente riassunte nella determina del Direttore Generale del GENIODIFE, gen. Resce) e che devono esser prese ora per imprimere una inerzia positiva alla realizzazione del progetto ed eliminare alla radice le componenti locali del dissenso. Sulle componenti non locali (pacifismo apodittico e antiamericanismo) occorrerà comunque intervenire con una accorta campagna di comunicazione che naturalmente non può riguardare il solo Commissario. La tre giorni di protesta a crescente caratterizzazione no-global svoltasi da giovedì 13 a sabato 15 settembre a Vicenza, a conclusione di un presidio-campeggio “pacifista” durato dal 6 al 16 settembre, può diventare l’ultima manifestazione di un dissenso sostenuto anche localmente; ma solo se si interviene tempestivamente per togliere le cause ragionevole, perché fondate, di questo dissenso. Mi riferisco alle preoccupazioni relative alla viabilità di accesso al nuovo insediamento militare, che avrebbe potuto aumentare i disagi di un traffico cittadino già difficile per la conformazione storica di Vicenza, e a quelle relative all’utilizzo ai fini di ampliamento della base dell’ultima grande area verde pregiata della città. Motivi ragionevoli che vanno definitivamente separati da quelli legati all’antiamericanismo, all’antimilitarismo e/o pacifismo apolitico, cioè dai motivi che nulla hanno a che fare con le caratteristiche del nuovo insediamento militare americano a Vicenza.”
Sulla VIA il commissario scrive:
“E’ chiaro che il punto rappresenta un’insidia fin troppo evidente alle possibilità di procedere in tempi definiti; ed è capace addirittura di compromettere la decisione finale, dal momento che è assolutamente prevedibile (ed è già praticamente stata annunciata) l’intenzione del Ministro dell’Ambiente di voler sottoporre il progetto a VIA. Dal che non possono che derivare intuibili ostacoli – la vicenda del progetto MOSE è un precedente assolutamente indicativo al riguardo – capaci di essere superati con l’estremo rimedio della delibera del Consiglio dei Ministri, ma con le conseguenti lacerazioni che in un momento come questo penso sia preferibile evitare.”
http://www.nodalmolin.it/spip.php?article1
http://www.altravicenza.it/index.asp
3 commenti:
Tanto, proteste o assensi, faranno comunque come vogliono loro...
Fa cagare.
XD
Ciao!
Il primo passo e sempre quello di mettere più persone possibili a conoscenza del problema, tutto il resto vin da se tutti possono fare qualcosa per quanto possa sembrare difficile o addirittura inutile...resta il fatto che effettivamente faccia cagare!(cosa centro io con i vostri litigi?)
ahahaahah! alla fine fà tutto cagare..!
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