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dadi Giovedì 30 Luglio 2009
Parapiglia a Orosei, pensionato arrestato dai carabinieri. Poco prima l'uomo aveva forzato un blocco dei vigili urbani.
Galeotta fu l'isola pedonale... e una sbronza colossale. Le due circostanze sommate tra loro hanno giocato un brutto tiro a Giovanni Maria Piredda, pensionato 66enne di Orosei, che avantieri notte, dopo una serata trascorsa tra i fumi dell'alcol, è stato arrestato dai carabinieri di Orosei per porto abusivo di armi, spari pericolosi in luogo pubblico e ubriachezza molesta. I fatti. Sono appena passate le 21 quanto il pensionato arriva a bordo della sua Ape 50 in via Nazionale all'altezza dell'incrocio con la via Matteotti. Il divieto di transito per l'isola pedonale è appena scattato e a presidiare il limite dalla "zona rossa" c'è una pattuglia di vigilesse della polizia municipale dell'Unione dei Comuni Valle del Cedrino. In evidente stato di ebbrezza Piredda non ne vuoi sentire di invertire il senso di marcia e tenta di forzare il blocco. Ne scaturisce un parapiglia con l'uomo che aggredisce e minaccia le vigilesse. A quel punto arrivano prima i carabinieri e quindi, viste le condizioni farneticanti dell'uomo, anche una autoambulanza del 118. L'uomo viene caricato sul mezzo e portato alla guardia medica dove prima viene sedato e quindi riaccompagnato a casa. Sembrerebbe tutto risolto, ma non è così. L'irriducibile pensionato infatti, dopo pochi minuti non ci pensa due volte a imbracciare il sovrapposto calibro 12 che detiene in casa sua nel rione di Martino 'e riu e a mettersi nuovamente in strada: questa volta a piedi e con l'arma sottobraccio. Direzione la caserma dei carabinieri distante poche centinaia di metri dove Giovanni Maria Piredda arriva poco prima delle 23. Giusto il tempo per prendere maldestramente la mira dal marciapiede antistante il muro di cinta e il pensionato esplode due fucilate all'indirizzo dello stabile. Ma il tasso alcolico è ancora altissimo e mani e gambe non tanto ferme: le rosate si perdono alte nel cielo e il rinculo dell'arma lo manda gambe all'aria. Così lo ritrovano i carabinieri allarmati dagli spari che a questo punto lo ammanettano e lo portano al carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro. Al fresco, a smaltire.
1 commenti:
A me questa notizia puzza, ci sono un pò di indizi per dire che sia piena di messaggi in codice. Secondo me quel poveretto non sapeva nemmeno che cosa faceva :-/ e non per l'alcool... comunque ricorre molto un numero di cui sto cercando di capire e che non sono ancora riuscito a comprendere, grazie di aver postato la notizia mi sarà sicuramente utile.
Ciao...
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